Gli insetti

Cassetta di esposizione degli insetti.

     La raccolta entomologica è esposta al primo piano del Museo. Essa costituisce una panoramica abbastanza sintetica delle specie di insetti realmente presenti nel territorio dell’Alpago. Lo spirito che ci ha guidato nell’impostazione di questa raccolta è stato quello di esporre non tanto le specie di maggiore rarità o di maggior valenza ecologica (esse verranno trattate in altra parte di questo lavoro), quanto le specie più comuni, quelle che l’escursionista non specialista può più facilmente incontrare frequentando i diversi ambienti di questo territorio.
     Sfortunatamente, in generale, la gran parte delle specie di insetti ha dimensioni alquanto ridotte, e quindi il loro riconoscimento, anche sommario, implica quasi sempre almeno l’uso di una buona lente d’ingrandimento e soprattutto la conoscenza di fondo delle principali differenze morfologiche che contraddistinguono i diversi gruppi sistematici. Nella nostra trattazione ci soffermeremo quindi sulle specie di maggiori dimensioni presenti nella raccolta e su quelle che possono essere oggetto di qualche semplice osservazione.
     L’esposizione dei vari gruppi di insetti è organizzata in cassette disposte ordinatamente nelle vetrine a muro.


Importanza degli insetti
 Gli insetti, come molti altri gruppi di invertebrati, rivestono una fondamentale importanza nel mantenimento dei delicati equilibri degli ecosistemi, acquatici e terrestri; ciò è dovuto sia alla loro elevatissima incidenza in termini di biomassa per un qualsiasi ecosistema, sia al grande numero di specie esistenti, conseguenza dell’elevata capacità di adattamento alle più svariate situazioni ecologiche. Si consideri infatti che la classe degli insetti presenta un numero di specie superiore a quello di tutti gli altri gruppi faunistici messi assieme: su circa 1.500.000 specie di animali (vertebrati ed invertebrati) fino ad ora conosciuti al mondo, 1.200.000 specie sono insetti.
     Tuttavia gli insetti sono stati per lungo tempo ignorati nelle scelte di conservazione ambientale, privilegiando invece quelle tipologie d’intervento che avessero interessato i Vertebrati. La scelta di utilizzare solo i rappresentanti della “fauna superiore” come indicatori della naturalità degli habitat, reca però un sostanziale vizio di fondo: i Vertebrati infatti possiedono in generale una bassa specificità per particolari tipi di habitat, mentre gli Invertebrati sono molto più legati alla presenza di specifici microambienti, spesso caratterizzati da peculiarità vegetazionali, e possono quindi essere proficuamente utilizzati come obiettivi di verifica dopo azioni di conservazione di habitat e come strumenti di monitoraggio ambientale.

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